La Cascina Mensi a Montirone, nata dalla donazione di un immobile con terreno di quasi 9.000 metri quadrati da parte del signor Faustino Mensi, rappresenta un esempio concreto di agricoltura sociale. Questo approccio innovativo all’agricoltura non si limita alla produzione, ma abbraccia una visione olistica di eco-sostenibilità, rispettando la terra, la salute, le persone e la comunità.
Il progetto, attivo dal 2019, accoglie persone con diverse disabilità (fisiche, psichiche e sensoriali), offrendo loro opportunità di riabilitazione, inclusione sociale e, in alcuni casi, inserimento lavorativo. L’individuo non è un semplice fruitore di un servizio, ma diventa protagonista attivo del proprio benessere attraverso attività pratiche in un contesto agricolo.
L’evoluzione del progetto
La Cascina ha visto una crescita significativa nel tempo. Attualmente, collabora con cinque servizi di Fobap e coinvolge quasi 40 ragazzi. Tra questi, un gruppo di sei frequenta la cascina a tempo pieno (IPAD-SDI), mentre altri quattro sono coinvolti tramite misure individuali (IPAD, SDI, Home Care Premium, B1, Fondo Inclusione). Il supporto è garantito da tre educatori.


Un punto di forza distintivo della Cascina è l’ambiente: ampi spazi aperti immersi nel verde e un’atmosfera accogliente e familiare, che la differenziano dai tradizionali servizi assistenziali. Questa caratteristica, unita alle attività agricole svolte principalmente all’esterno, ha permesso di coinvolgere e fidelizzare ragazzi che non si ritrovano nei contesti convenzionali.
Il lavoro agricolo offerto è diversificato e accessibile a diverse abilità: si va dalle attività in campo aperto a mansioni più semplici, come sgranare mais e piselli, seminare, pulire patate o preparare erbe aromatiche. La fatica fisica del lavoro nei campi si rivela un’esperienza positiva per molti, favorendo il contatto con la natura, la consapevolezza del proprio corpo e la liberazione dai pensieri. La soddisfazione di produrre qualcosa di concreto e di consumarlo direttamente è un ulteriore elemento gratificante.
La fatica fisica del lavoro nei campi si rivela un’esperienza positiva per molti, favorendo il contatto con la natura, la consapevolezza del proprio corpo e la liberazione dai pensieri.
L’inclusione sociale operata dalla Cascina si realizza in modo particolare: non sono gli utenti a doversi integrare all’esterno, ma è la comunità che entra in Cascina, partecipando ad attività, eventi e acquistando i prodotti agricoli. La vendita diretta crea legami significativi con il territorio e offre ai ragazzi un ruolo attivo nella società, rafforzando il loro senso di appartenenza a un luogo produttivo. L’obiettivo è che i clienti scelgano i prodotti per la loro qualità e genuinità (l’azienda agricola è in fase di ottenimento della certificazione biologica e pratica agricoltura rigenerativa senza l’uso di prodotti chimici), non per un mero atto di beneficenza.
La visione di lungo periodo
Il progetto punta a consolidare le attività esistenti e ad aprirsi ulteriormente al territorio, collaborando con la comunità locale per offrire un contributo utile e significativo. Un ruolo fondamentale è svolto dai volontari, che supportano la gestione della struttura e delle attività agricole. La Cascina invita la comunità a visitarla e a conoscere da vicino le sue attività.
